martedì 12 marzo 2013

Lo zoo Italia

Povera Italia di Rocco Grieco


In un paese il cui cancro peggiore (oltre alle tradizionali e trascurabili corruzione, mafia, tangenti, ecc) è la disoccupazione, che ha raggiunto livelli degni del crollo della borsa del ’29, i posti più ambiti sono vacanti. Papi, presidenti, senatori, deputati. Un’Italia orfana, abbandonata ad un destino che da almeno un ventennio non le sorride più.
L’inverno sembra lasciare posto ad una timida primavera annunciata dal forte frinire di “grillini” sempre più numerosi. I giaguari non sono stati smacchiati. Il caimano è ancora libero.
Un gran bello zoo l’Italia!!!
E mentre lo sgretolio del suolo natale si ode sempre più forte, per cosa si affannano i grandi che hanno accesso alla stanza dei bottoni? Si riuniscono in gregge davanti al palazzo di giustizia di Milano per cantare l’inno di Mameli, quale gesto di solidarietà verso il loro mentore e la loro guida spirituale di altissima levatura morale.
Mossa equiparabile ad una manifestazione che inneggia alla verginità capeggiata da Moana Pozzi e Cicciolina!
Ebbene si, anche questa è l’Italia…o forse ormai è soltanto questo.
Delinquenti che insultano delinquenti di essere delinquenti!
Malati immaginari che rimandano al mittente la visita fiscale, considerata onta e oltraggio alla limpidità di un uomo che, da sempre, è trasparente come un pantano fangoso.
Ma che volgarità chiedere conferma di una presunta malattia, casualmente arrivata in concomitanza con l’ennesimo processo per favoreggiamento della prostituzione di una minore!!!
Ora che ci penso qualche anno fa, io piccola ed inutile mortale che “si fa il mazzo”, fui costretta a casa per problemi di salute, e udite udite il medico fiscale arrivò puntuale come un orologio svizzero pretendendo anche di visitarmi per verificare che non stessi frodando lo Stato italiano, sinonimo di garanzia e tutela per i suoi cittadini. E se non mi avesse trovata nel mio domicilio o se lo avessi accolto con: “scusi dottore adesso non posso riceverla, torni più tardi”, avrei visto decurtare 2/3 del mio cospicuo stipendio. [I cittadini sono tutti uguali davanti alla legge. Art.3 della Costituzione italiana]
E intanto non sappiamo far altro che sprecare tutte le nostre energie per commentare indignati che qualcuno dovrebbe uscire dalle cariche istituzionali per accuse di mafia, corruzione, compravendita di senatori, conflitto di interessi (scusate non posso elencare tutti i capi d’accusa). Altri per mancanza di carattere e potere decisionale. Altri ancora perché pur volendo apparire come i riscattatori della dignità civica e della pulizia politica, hanno dimenticato quelle 13 società off shore casualmente intestate a collaboratori.
E mentre il mondo guarda l’Italia trattenendo il fiato per chi sarà il prossimo che indosserà l’abito bianco affacciandosi dalla finestra di piazza San Pietro, si sbellica dalle risate declassandoci a “BBB+” per l’incapacità di uomini adulti e consapevoli di creare un governo dopo quasi tre settimane dalle elezioni da 350 milioni di euro.
E mentre godiamo di questa atmosfera circense, aspettiamo che si compia l’amaro destino di un popolo-gregge i cui pastori non vogliono e non sanno portare le proprie pecorelle se non per l’impervia strada europea che le condurrà inesorabilmente verso il burrone.
Viva l’Italia!
G. Bolle

sabato 9 marzo 2013

Saudade



                                     Saudade

 


Triste come questa pioggia che lava la fatica di notti gemelle 
come il mistero nebbioso che avvolge cupole e pensieri
come una musica che si diffonde nell’anima riportandola ad un marzo assolato di verde quiete.
Il tempo lascia tracce indelebili sui visi che piangono assenze e distanze incolmabili.
Istanti effimeri... volatili si inseguono per giungere al nulla. 
Un nulla sordo, cieco, muto uccide lentamente dietro un’apparente forma sinuosa. 
Un sorriso sconosciuto tra la folla ricorda il calore di un sole perduto. 
Evanescenze.
Sogni si infrangono sugli scogli della vita dove naufraghe visioni si incagliano nella mente creando vortici di suoni, antichi rancori, nuovi desideri.
La vita…una vuota rincorsa di mete mobili che scuriscono perdendosi all’orizzonte di un'eterna bambina.

G. Bolle